ELENCO GENERALE
DELLE
CASATE CALABRESI
FORMALMENTE RICONOSCIUTE DALLO STATO ITALIANO
(famiglie nobili calabresi i cui titoli nobiliari e predicati feudali siano stati formalmente riconosciuti dal Regno d'Italia, nonchè dall'attuale Repubblica Italiana, quest'ultima ai sensi del secondo comma della quattordicesima disposizione transitoria e finale della costituzione Repubblicana, per la quale i predicati nobiliari esistenti prima del 28 ottobre 1922 vanno come parte del cognome sulla carta di identità).
Titoli:
principi di Belmonte, duca, marchese di Marescotti, nobili dei duchi
e dei marchesi.
Dimora:
Napoli, Reggio Calabria Prestigiosa
famiglia di principi che già nel X secolo era potentissima,
possedeva vasti territori che comprendevano le attuali città
di Chiavari, Lavagna, Rapalli, Rivarolo, Roccamaggiore, Sestri,
Varese, Zerli, Zoagli. Capostipite fu ANSALDO, conte di Lavagna; i
suoi discendenti diedero origine a molte famiglie genovesi tra cui i
Ravaschieri con BELTRAMO (1157), gli Scorza, i della Torre, i
Pinelli,
i Fieschi. Quest’ultima famiglia fu una delle quattro più
importanti di Genova insieme ai Doria, agli Spinola e ai Grimaldi, e,
sovente, i Ravaschieri usavano aggiungere al proprio cognome quello
dei Fieschi. Col passare del tempo la fortuna dei Ravaschieri andò
scemando, persero molti territori, furono costretti a prendere
residenza a Genova ove furono ascritti all’Albergo dei Fieschi,
col solo titolo di patrizi. Verso la metà del secolo XVI i
Ravaschieri, come molte altre famiglie nobili genovesi, preferirono
trasferirsi a Napoli ove furono aggregati al Patriziato napoletano
del Seggio di Montagna e, dopo l’abolizione dei Sedili (1800),
furono iscritti nel Libro d’Oro Napoletano. A Napoli si
imparentarono con i più prestigiosi casati: gli Albertini, i
Caracciolo, i Capece, i Galluccio, i Macedonio, i Dentice, i de
Gennaro, i Filangieri, i Sanfelice (Agata Ravaschieri, figlia del
principe di Satriano, sposò Ferdinando Sanfelice, illustre
architetto e pittore). Iscritta
nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano anno 1922.
ARMA:
bandato
d'argento e di rosso, la seconda banda d'argento caricata da un
ermellino passante d'argento.
Napoli,
palazzo Ravaschieri
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