ELENCO GENERALE
DELLE
CASATE CALABRESI
FORMALMENTE RICONOSCIUTE DALLO STATO ITALIANO
(famiglie nobili calabresi i cui titoli nobiliari e predicati feudali siano stati formalmente riconosciuti dal Regno d'Italia, nonchè dall'attuale Repubblica Italiana, quest'ultima ai sensi del secondo comma della quattordicesima disposizione transitoria e finale della costituzione Repubblicana, per la quale i predicati nobiliari esistenti prima del 28 ottobre 1922 vanno come parte del cognome sulla carta di identità).
Titoli:
nobile, col predicato di Amato.
Dimora:
Napoli,
Catanzaro, Tropea. D'origine
napoletana, il capostipite SERGIO, console di Napoli nel 1127,
durante il periodo della repubblica si oppose a Ruggiero il Normanno,
finché a fine guerra giurò fedeltà ai Normanni e
combattè contro Rainulfo Dengrot conte di Puglia e nella
battaglia di Siponto del 2 ottobre 1137 morì combattendo;
ROBERTO, per i meriti dell'avo Sergio, ottenne da re Ruggiero nel
1140 il castello di Mutola, in Otranto, che dette il cognome alla
famiglia ( consulta del 24 novembre 1568); CARLO partecipò
alla prima crociata con re Guglielmo nel 1161; GIOVANNI I canonico di
Acerra, lettore di diritto canonico presso lo Studio Napoletano, "
consigliere e famigliare" di re Carlo II d'Angiò, dottore
dei Decreti, controllore dell'Erario in Terra di Lavoro, maestro
ostiario; GIOVANNI II "consigliere e familiare" di re
Roberto, ambasciatore del re ad esigere denaro dal comune di Genova,
vescovo di Caiazzo nel 1333; GIOVANNI III prigioniero per la sua
fedeltà a re Ladislao nel 1388; GIOVANNI IV seguì in
esilio Renato d'Angiò e venne spogliato del feudo di Mottola
da Alfonso d'Aragona nel 1416; GIOVANNI V generale dell'imperatore
Carlo V, morì combattendo contro i francesi nel 1538, mentre
difendeva Napoli dall'assedio al ponte della Maddalena posto da
Odetto di Foix signore di Lautrech; GIOVANNI BERARDINO giudice della
gran Corte della Vicaria nel 1575; ORAZIO I barone di Monterosso nel
1637, di Ioppolo Cuccorino nel 1642, di Amato nel 1647; DONATO
ANTONIO servì il re di Spagna durante la rivolta di Masaniello
del 1647, mastro di campo e generale d'artiglieria nelle guerre del
1652/3 in Catalogna e in Barcellona, ottenne per i suoi meriti il
marchesato di Amato nel1675; ORAZIO II, marchese di Amato, letterato,
scrittore, membro della "accademia degli Spensierati" di
Rossano e degli "Affaticati" di Tropea; GIOACCHINO
cavaliere dell'Ordine di Francesco I, sottointendente di
Nicastro;ammessa nelle Guardie del Corpo del Regno delle Due Sicilie
in persona di FRANCESCO, poi 1° tenente del "6°
Reggimento Fanteria di Linea Farnese" presente alla battaglia di
Castelmorrone, venne fatto prigioniero dei garibaldini il 2 ottobre
1860. RAFFAELE sindaco di Catanzaro, commendatore della Corona
d'Italia, cavaliere dell'Ordine Mauriziano del Regno d'Italia nella
seconda metà del XIX secolo. FRENCESCO SAVERIO cavaliere
d'onore e devozione nel S. M. O. di Malta, tenente dei bersaglieri,
decorato della croce di merito della 1^ guerra mondiale, medaglia
commemorativa guerra italo-turca. Iscritta
nell'Elenco Ufficiale Nobiltà Italiana anno 1922. ARMA:
d'azzurro
al cavallo alato d'argento col freno tenuto da un braccio armato
d'oro movente dal lato destro, sormontato da tre stelle d'oro.
Tropea, Palazzo Mottola
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