ELENCO GENERALE
DELLE
CASATE CALABRESI
FORMALMENTE RICONOSCIUTE DALLO STATO ITALIANO
(famiglie nobili calabresi i cui titoli nobiliari e predicati feudali siano stati formalmente riconosciuti dal Regno d'Italia, nonchè dall'attuale Repubblica Italiana, quest'ultima ai sensi del secondo comma della quattordicesima disposizione transitoria e finale della costituzione Repubblicana, per la quale i predicati nobiliari esistenti prima del 28 ottobre 1922 vanno come parte del cognome sulla carta di identità).
Titoli:
marchese, nobile di Cotrone, col predicato dei marchesi di Valle
Perrotta.
Dimora:
Cotrone, Napoli, Roma.
Antica
famiglia di Cotrone iscritta da antico tempo al suo patriziato nel
seggio di San Dionigi. BERTERAYMO, per gli alti servigi resi a re
Carlo I, ammesso nel possesso della baronia di Torre Montanari e di
Palena in Calabria; ANSELMO storico della città di Cotrone;
CARLO e SCIPIONE nobili nel seggio di San Dionigi nel 1647 e 1663;
CARLO capitano di truppe equestri; GIULIO giureconsulto in Napoli;
CARLO arcivescovo di San Severino nel 1678, esperto di diritto civile
e canonico. Nel 1740 la famiglia venne decorata del titolo di
marchese sulla terra di Val Perotta, che passò in seguito ad
altra famiglia, nuovamente decorata del titolo di marchese il 6 marzo
1910 in persona di ANNIBALE deputato al parlamento Nazionale,
cavaliere d’onore e devozione S.M.O. di Malta, grande Ufficiale
dell’Ordine della Corona d’Italia, commendatore
dell’Ordine Mauriziano; ANSELMO decorato del titolo di nobile
di Cotrone per riconoscimento del 1908 e del predicato dei marchesi
di Perrotta; ARTURO cavaliere “d’onore e devozione”
del S. M. O. di Malta, cavaliere dell’Ordine Mauriziano,
commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia, cavaliere
dell’Ordine Teutonico, maggiore di complemento del Regio
Esercito, medaglia commemorativa della 1ª guerra mondiale,
vivente nella prima metà del XX secolo.
Nella
città di Napoli esiste tutt’ora, secolo XXI, un rione,
con il toponimo del casato, sorto sull’antico territorio di
loro proprietà.
ARMA:
d’argento a tre bande scaccate d’argento e rosso,
accompagnate in capo da un lambello a tre pendenti del medesimo.
Napoli, Palazzo Berlingeri
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